Intervenendo con un messaggio ai lavoratori del nostro Paese, in occasione della Festa della Liberazione, il segretario generale della Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori Benedetto Di Iacovo, ha dichiarato: “Il 25 aprile di quest’anno avrà sicuramente al centro il tema dell’antifascismo, non come elemento di ricostruzione storica e di ricordo contro l’ignominia della dittatura, ma, purtroppo, solo quale occasione di polemica politica”.
Per il leader del sindacato di comunità “La nostra Costituzione, senza se e senza ma. E’ necessario saper rievocare lo spirito che animò i costituenti, per come sempre propugnato dall’ANPI, avendo l’ambizione di tutelare e definire i nuovi diritti e i nuovi bisogni nel nuovo mondo in cui già adesso già ci troviamo, prodotto dalla smaterializzazione produttiva, dal lavoro in piattaforma e dall’intelligenza artificiale, riaffermando l’attualità e la perennità degli ideali che animarono la Resistenza, incanalandoli nei valori della Costituzione: la libertà e la giustizia sociale, quale binomio inscindibile. In questo senso va intesa la Festa della Liberazione, al di là degli steccati e delle polemiche politiche quotidiane, che segnano la cifra di certa politica sempre più distante dalla drammatica attualità e dalla ricerca del governo sociale del futuro.Quando si ricorda la Resistenza, non a caso si parla di “secondo Risorgimento”, nel quale protagonista è stato il popolo: vi parteciparono in massa operai e contadini, quel mondo del lavoro che, sotto il fascismo, aveva visto i suoi figli migliori affrontare fieramente le condanne del tribunale speciale senza mai rinnegare gli ideali di giustizia e libertà. Senza quella lotta eroica non sarebbe stata possibile la Resistenza e senza la Resistenza non avremmo avuto la Carta costituzionale”.
E Di Iacovo ha ricordato le parole del presidente Sandro Pertini a proposito della Resistenza: “non è un fatto storico a sé stante, ma è stata la continuazione della lotta antifascista. Vi sono uomini che hanno lottato per la libertà dagli anni ’20 al 25 aprile 1945. È, infatti, nel solco tracciato con il sacrificio della loro vita da Giacomo Matteotti, don Minzoni, Giovanni Amendola, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Piero Gobetti, Antonio Gramsci, per citare solo alcuni dei protagonisti, che sorge e si sviluppa la Resistenza”.
Per il segretario generale della Confial “ricordare i martiri della libertà, dal cui esempio trasse alimento la Resistenza e la lotta al nazifascismo, si devono sempre avere i temi della giustizia sociale e della tutela del lavoro come fondamentali per l’impegno politico e sindacale”.
Di Iacovo ha concluso “La Confial ritiene che la Liberazione sarà realmente compiuta, quando nel nostro Paese si elimineranno le sacche di povertà, si retribuiranno adeguatamente i lavoratori, si corrisponderanno pensioni adeguate, si tuteleranno i nuovi lavori dell’Economia 4.0, si sconfiggerà il dumping sociale e la disoccupazione, si emanciperà il Mezzogiorno, esaltando il valore della dignità che sta alla base della nostra Costituzione.
E su questi temi, che anche nella manifestazione celebrativa del 1° Maggio, Confial continuerà la nostra iniziativa di proposta, di elaborazione programmatica, ma anche di impegno di mobilitazione”.
Benedetto Di Iacovo, Segretario Generale ConfialNazionale